L’AQUILA- Punto di svolta nell’inchiesta della Procura dell’Aquila sulla gestione dei bagni chimici posizionati nelle numerose tendopoli installate dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Un affare da 34 milioni di euro. Al termine delle indagini sull’appalto relativo ai baghi chimici Sebach il Gup del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi ha rinviato a giudizio tre persone. Si tratta di Marta Dainelli, 46 anni da Vinci, reisdente a San Gimignano, ex amministratore della societa’ Sebach; Cristina Galieni, 39 anni di Empoli residente a Certaldo, all’epoca dei fatti responsabile commerciale della societa’ ed infine Sonia Morelli, 38 anni di Empoli, residente a Certaldo. Per tutte l’accusa e’ di falso materiale commesso da privati e frode nelle pubbliche forniture. Secondo l’accusa L’Ati Sebach servendosi di ditte affiliate ha fatto risultare un numero di operazioni di pulizia dei bagni chimici maggiore di quelle effettivamente compiute nei diversi campi nel periodo post sisma, in relazione ai tempi minimi calcolati per lo svolgimento delle operazioni. Il processo davanti al Tribunale dell’Aquila e’ stato fissato per il mese di novembre. Stralciato – come risulta all’Agi – invece il filone romano che vede indagato per abuso d’ufficio l’ex numero “uno” del Dipartimento di protezione civile, Guido Bertolaso, accusato di aver agevolato la Sebach nell’ottenimento dell’appalto.
Sisma e bagni chimici, in tre a giudizio per operazioni di pulizia maggiorate
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