L’AQUILA-Si è svolta nei centri di Castel San Vincenzo e Castelnuovo a Volturno in provincia di Isernia, la manifestazione “ARREMBAGGIO AL BRACCONAGGIO” voluta e organizzata da comuni cittadini, dopo l’ennesima evidenza di atti di bracconaggio nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise a danno di un orso bruno marsicano rinvenuto morto nella catena delle Mainarde in Molise.
Gli organizzatori hanno aperto la manifestazione a cui hanno partecipato circa numerose persone, ribadendo che la protesta e’ mirata sia a condannare pubblicamente tutti gli atti di bracconaggio e di utilizzo di bocconi avvelenati nei confronti della fauna selvatica ed in particolare dell’orso bruno marsicano, sia e soprattutto per chiedere misure concrete di prevenzione e repressione di tali atti.
Atti di bracconaggio a danno di orsi, lupi e altre specie animali si susseguono infatti ininterrottamente da anni e non occorre andare troppo indietro nel tempo per trovare esempi eclatanti: e’ del 30 giugno 2013 la notizia del rinvenimento di almeno 28 bocconi avvelenati nel cuore del Parco; e’ di aprile 2011 la notizia del ritrovamento di resti di orso sepolti e ricoperti di calce nei pressi di Scontrone; risale al 2007 l’evento che ha portato alla morte dell’orso Bernardo e di almeno altri due orsi e di alcuni lupi.
L’evento e’ stato arricchito da una sessione di approfondimento dei problemi legati alla conservazione dell’orso, durante la quale e’ stato illustrato il Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM) e, in particolare, e’ stato discusso come questo strumento sia rimasto soltanto un insieme di parole mai concretizzatesi in fatti. L’intervento degli organizzatori si e’ infatti concluso con la richiesta che “il PATOM non sia solo un insieme di parole ma una REALTA”.
All’iniziativa hanno aderito diverse associazioni quali Salviamo l’Orso, Federtrek, ALTURA, Mountain Wilderness Abruzzo e LIPU Molise, oltre ad alcuni esponenti del mondo politico.