L’AQUILA – Nell’ambito di un ciclo di seminari del Dottorato di Ricerca del DICEAA in “Recupero, Progetto e Tutela nei contesti insediativi e territoriali di elevato valore ambientale e paesistico”, coordinato dalla Professoressa Donatella Dominici, si è svolto, ieri 17 luglio 2013, il seminario “Aspetti ambientali e paesaggistici del processo di ricostruzione”, organizzato dal Laboratorio ANTEA diretto dal Professore Pierluigi Properzi.
Il Professore Pierluigi Properzi, ordinario di Tecnica Urbanistica ha introdotto il seminario partendo ai riferimenti ai temi del paesaggio agrario storico ed alla sua perdita nel post – sisma.
A seguire gli ingegneri Donato Di Ludovico ed Andrea Santarelli hanno illustrato le criticità che riguardano oggi la città dell’Aquila a partire dal punto di vista, ambientale e paesaggistico. Occorre creare un sistema di reti verdi locali e territoriali in relazione reciproca. Obiettivo generale della costruzione di una rete verde deve essere quello di aumentare la qualità della vita urbana e incentivare un uso innovativo del sistema agricolo.
Sul tema della biodiversità il Dott. Lorenzo Liberatore e il Professor Pierantonio Tetè, della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, hanno elencato i problemi ambientali determinati dell’aumento delle aree urbanizzate, aumento dovuto anche alla realizzazione dei progetti CASE. I problemi riguardano l’allontanamento di specie animali sensibili, la riduzione degli habitat naturali, l’incremento dell’inquinamento e dei rifiuti solidi urbani. Tetè ha suggerito lo spunto di sfruttare il processo in divenire della ricostruzione per rendere L’Aquila una sorta di città pilota per sperimentare <<un’ampia convivenza della fauna in tutte le sue accezioni (uomini ed animali)>>.
Ha concluso Alessandro Marini dell’Ordine Agronomi Abruzzo portando alla luce l’importanza del rapporto tra attività agricola e ciclo di vita del centro urbano. Il concetto di attività agricola racchiude al suo interno tante attività, in particolare l’attività primaria per la produzione, la didattica, gli orti urbani, l’attività di recupero sociale e la ricettività che nel loro complesso possono concorrere alla definizione del modello di sviluppo economico e sociale.
Nella discussione che è seguita è emersa la necessità di un lavoro comune tra più discipline: ingegneri, architetti, agronomi, biologi, economisti. La “mixité” della conoscenza può concorrere ad un giusto bilanciamento tra interessi pubblici e privati e quindi un rapporto giusto tra risorse e fruitori.
Nell’ambito dei seminari organizzati dal Dottorato si inserirà a dicembre un altro incontro che coinciderà con il lavoro del secondo ciclo di ATELIER organizzato dal LAURAq (LAboratorio Urbanistico Ricostruzione L’Aquila), e riguarderà da vicino gli aspetti economici, sociali e di governance della ricostruzione.