L’AQUILA – Nella mattinata di ieri, intorno alle ore 12.00, in località Preturo, sulla Strada Provinciale 80, un cittadino aveva segnalato una persona che scesa da un’autovettura, aveva depositato, lungo la scarpata una borsa da donna di colore bianco, per poi rimettersi in marcia. Rilevando la targa della macchina segnalava il tutto al 113. L’uomo era Morelli Armando, nato ad Avezzano il giorno 08.12.1954, ma di etnia zingaresca, residente a L’Aquila, in località San Gregorio
LE INDAGINI
Gli agenti della Squadra Mobile, intervenuti sul posto hanno recuparato la borsa, rilevando che all’interno, oltre a vari effetti personali, vi era un portafogli privo di denaro, un cellulare acceso e due carte d’identità intestate a 2 cittadini aquilani.
Da accertamenti l’auto risultava di proprietà di MORELLI Armando, noto al personale operante quale soggetto dedito ai furti aggravati, specificatamente a quelli di borsette e portafogli custoditi all’interno di autovetture.
Ecco quindi che le ricerche si concentravano sul pregiudicato, ritenuto probabile autore, in concorso con altri, del furto della borsetta rinvenuta. Infatti, subito dopo il recupero della borsetta in esame, il personale operante riusciva a rintracciare le vittime del furto, marito e moglie, i quali rappresentavano di essere state derubate, poco prima, quindi intorno alle ore 11.30, da ignoti, della borsa che si trovava custodita della loro autovettura lasciata parcheggiata lungo la pubblica via, in zona San Vittorino, in prossimità di un fondo agricolo di loro proprietà.
Verificata la provenienza furtiva della borsa, si decideva di concentrare le ricerche nei pressi dei luoghi solitamente frequentati dal MORELLI, rinvenendo l’automobile segnalata in località Monticchio, nel piazzale antistante le palazzine ATER ma nessuna traccia del soggetto, nonostante un breve appostamento.
Si decideva quindi di procedere al sequestro dell’auto poiché ritenuto mezzo utilizzato per commettere il reato de quo ma anche e soprattutto per far uscire allo scoperto l’autore del reato, inconsapevole di essere sospettato del furto suddetto.
Infatti, avendo lasciato detto a dei residenti presso la case popolari che quella macchina veniva rimossa per divieto di sosta, in concomitanza con l’arrivo del carro attrezzi sopraggiungeva il Morelli in Questura, chiedendo spiegazioni circa la rimozione della sua auto.
In questi Uffici l’uomo veniva chiaramente riconosciuto e tratto in arresto per il reato di furto aggravato in concorso, ma non il suo complice, ossia colui che era sceso dalla macchina per abbandonare il bene trafugato, che si st cercando di identificare.
L’ammontare del denaro derubato è di 50 €.
I PRECEDENTI
MORELLI Armando è ritenuto, anche sulla base delle pregresse indagini, soggetto dalla spiccata pericolosità sociale proprio perché dedito, con reiterazione, alla consumazione dei reati per cui si procede.
La sua carriera criminale sempre dedita ai reati predatori inizia addirittura nel 1986, allorquando viene denunciato per furto; poi
nel 1999, ad Avezzano, veniva denunciato per furto aggravato;
nel 1999, a Rieti, veniva denunciato per spendita di monete false;
nel 2002 veniva condannato dalla Corte di Appello di Ancona per furto aggravato;
nel 2004, in provincia di Frosinone, veniva arrestato in flagranza per furto di denaro commesso all’interno di un ufficio;
nel 2005, a Teramo, veniva denunciato per furto di 1.100€ asportate dalla cassa di un negozio;
nel 2006, a Rieti, veniva arrestato in flagranza per tentato furto di valigie;
nel 2007 veniva arrestato da questa Squadra Mobile dovendo scontare 6 mesi di reclusione a seguito di ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni penali di Rieti per furto aggravato;
nel 2012, in provincia di Pescara, veniva denunciato per tentato furto in concorso su autovettura in data 21.11.2012 e’ stato denunciato in stato di libertà alla procura della repubblica di pescara morelli armando, per tentato furto in autovettura.
L’anno scorso infine, proprio da questa Squadra Mobile, era stato denunciato all’A.G. poiché ritenuto responsabile di ben 17 furti, tutti della stessa natura e tutti eseguiti con analoghe modalità.
Il P.M., Dr. David MANCINI, ha disposto la sottoposizione dell’arrestato alla misura cautelare degli arresti domiciliari.