OFENA-Organizzato dal Sindaco, Mauro Castagna, e intensamente partecipato da agricoltori e rappresentanti di svariati Enti tra cui Regione, Provincia, Parco Gran Sasso-Laga, Comuni ed associazioni di categoria,l’incontro che si è tenuto ieri ad Ofena sul problema del sovrannumero dei cinghiali, ha consentito alle diverse parti interessate di chiarire le rispettive posizioni e, in particolare all’Ente Parco, di ribadire e di sostenere la validità della strategia per il contenimento della specie adottata dallo stesso Ente attraverso i recinti di cattura.

Per una soluzione del problema, infatti, l’Ente Parco ha evidenziato – per bocca del Direttore Marcello Maranella, e dei referenti del Servizio Scientifico che si occupano del problema, Federico Striglioni e Pina Leone – la replicabilità del modello sperimentato con successo ad Amatrice, comune in cui, prima dell’avvio delle catture, vigeva una situazione di emergenza

Sono 8.000 i cinghiali catturati dall’avvio delle operazioni di cattura nel Parco Gran Sasso – Laga, un dato che non si discosta dai dati di altre aree protette che utilizzano il metodo del selecontrollo, metodo che l’Ente giudica meno idoneo alle proprie esigenze di tutela di persone ed animali, in un territorio fortemente antropizzato e frequentato turisticamente. Dati alla mano, dunque, l’opzione dei recinti di cattura resta perseguibile per efficacia, economicità e sicurezza

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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