L’AQUILA- L’Ufficio Speciale per la ricostruzione ha provveduto ad approvare, in soli 3 mesi, 180 pratiche, per un importo complessivo di 270 milioni di euro. Lo stessoufficio e’ oggi in grado di approvare pratiche per 100 milioni di euro al mese ma registra uno scoiperto di cassa di 500 milioni di euro. I dati sono emersi stamane nel corso dell’audizione di Paolo Aielli, coordinatore dell’ufficio speciale, nella Commissione consiliare Controllo e Garanzia del Comune dell’Aquila presieduta dal consigliere comunale Raffaele Daniele.
Paolo Aielli, con pazienza e competenza – dice Daniele in una nota – ha relazionato, in quattro ore di intenso dibattito, sull’organizzazione e sull’operato della struttura. Riguardo alla natura giuridica del suo incarico ha precisato, suffragato da un parere del Dipartimento della Funzione Pubblica, di non essere dipendente comunale, essendo, al contrario, subordinato unicamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Ha inoltre chiarito che e’ l’Ufficio Speciale, e non il Comune, a occuparsi dell’esame delle schede parametriche. In merito alle sollecitazioni della Commissione sulla mancata pubblicazione dei dati relativi alla ricostruzione, ha esposto in anteprima una mappa di tutti gli edifici attualmente beneficiari di contributo, diffondendo ai membri della Commissione il rendiconto dell’attivita’ svolta dalla struttura che coordina.
Il coordinatore Aielli ha diffuso anche i dati sull’importo delle pratiche finora approvate, circa 700 milioni di euro, dichiarando che il Comune ha in cassa solo 200 milioni, quale residuo della delibera Cipe, e che, quindi, vi sarebbe uno scoperto di circa 500 milioni di euro.
Tali dati, trasmessi in anteprima in Commissione Controllo e Garanzia, saranno resi pubblici direttamente dall’Ufficio speciale nei prossimi giorni. Ricordo – dice il consigliere Daniele – che la Commissione da me presieduta non e’ un organo politico ma una sede istituzionale, in cui si cercano soluzioni per i problemi dell’ente comunale e dei cittadini. Oggi, in tutta onesta’, abbiamo avuto le risposte che cercavamo.