L’AQUILA-(gdr)- In una nota postata su facebook poco prime dell’una di questa notte, il sindaco Massimo Cialente ricostruisce nel dettaglio la notizia dello stop del Ministero all’apertura dell’Aeroporto dei Parchi sabato prossimo.
Una nota dalla quale emergono alcuni punti chiave che qui riassumiamo: 1) Ci sono state e ci sono forti pressioni per bloccare tutto e congelare l’apertura dello scalo aereo aquilano. 2) Il ministro dei Trasporti Lupi, nella vivacissima discussione col sindaco, è sostanzialmente contrario al via libera. Dice di non aver saputo mai nulla di questa vicenda, in realtà si capisce benissimo che anche lui sta subendo pressioni perché l’Aeroporto aquilano non apra ai voli commerciali. 3) L’Enac aveva dato tutte le autorizzazioni per il via libera allo scalo che, lo ricordiamo, resta privato. 4) La Regione si è defilata, lavandosene le mani, perché, dice, si tratta di una struttura privata. 5) Il Ministero dei Trasporti sapeva tutto anche se dice di no.
Che la città debba ora mobilitarsi è indiscutibile come conseguenza logica di un atteggiamento del governo di Roma che si sta mostrando sempre più ingeneroso nei confronti dell’Aquila.
“L’ENAC DA’ TUTTE LE AUTORIZZAZIONI”
“Ma ecco la lunga nota postata dal sindaco.“Dopo esami su esami, controlli, ispezioni, modifiche,ecc, ecc, il 6 settembre si arriva al dunque. L’ENAC in seduta plenaria, dopo un nuovo interrogatorio e la raccolta di tutte le relazioni delle diverse direzioni, acquisiti tutti gli elementi, finalmente rilascia tutte le autorizzazioni, e comunica al Ministero (da me già informato preventivamente ) che è tutto OK. Si deve solo firmare il decreto. Una formalità, se qualcuno si vedrà la documentazione Enac.
Con Enac concordiamo la giornata dell’inaugurazione per il 28 settembre, e comunico ad Aiello, capo di gabinetto, che è tutto a posto. Serve solo la firma al decreto. Aiello mi dice che non sa come ritrovare le lettere precedenti già arrivate al Ministero. Richiamo l’Enac e rintraccio gli indirizzi, che passo ad Aiello.
“L’INVITO AL MINISTRO LUPI PER L’INAUGURAZIONE”
“La scorsa settimana telefono alla segreteria del Ministro Lupi, e lo invito ufficialmente all’inaugurazione. Chiuso il cellulare, chiamo Legnini ed invito anche lui. Legnini mi dice che quel sabato dovrà essere a Taranto, ma cercherà comunque di venire.
A quel punto noi ( in effetti l’assessore Iorio), cominciamo ad organizzare la festa.
TELEFONA L’ENAC: “IL MINISTERO ANCORA NON FIRMA”
“Ieri mattina, mentre ero al cimitero a depositare la corona sulle tombe dei Nove Martiri, mi arriva una telefonata , anticipata alla mia segreteria come urgentissima, dal direttore di ENAC, che mi dice di essere molto preoccupato dal fatto che il Ministero , nonostante la lettera sia partita subito dopo il 6 settembre, ancora non firma il decreto. Panico. Chiamo Aiello che non risponde. Invio messaggio di urgenza, vengo richiamato. Gli spiego tutto, dicendo che anche Enac non comprende il ritardo nella firma da parte del ministero. Mi dice che vedrà subito e promette di richiamarmi nel pomeriggio. Nulla nel pomeriggio.
“CAPISCO CHE QUALCUNO STA FACENDO UN GIOCO STRANO”
“Cerco, senza successo il Ministro Lupi, Legnini e Gianni Letta, che di solito mi fa da “ponte”.
Questa mattina alle 8,30 avviso Letta, cerco Aiello ripetutamente, alle 9,30 parlo con Legnini.
Alle 10 Enac mi manda una lettera, scritta ieri da Aiello, subito dopo la mia telefonata, con la quale il Ministero, cioè Aiello, chiede all’Enac stessa tutte le informazioni che Enac ha già trasmesso. Comincio a capire che qualcuno sta facendo un gioco strano.
“MI CHIAMA IL MINISTRO E DICE DI NON SAPERE NULLA”
“Alle 12 finalmente riesco a parlare con il Ministro, che candidamente mi dice di non saperne nulla.
Cavolo! Dopo due settimane, nessuno al Ministero ha letto la lettera ENAC? Può essere? E può essere che il capo di gabinetto non abbia fatto una telefonata chiarificatrice, nonostaante le mie raccomadazioni? Mi chiama Letta, anche lui molto colpito del fatto che il Ministro non ne sappia nulla (in mano a chi siamo?)
Mentre si svolge una giunta urgente per capire cosa sta succedendo e cosa fare, mi chiama la Dott.ssa
“LA REGIONE DICE DI NON ESSERSI MAI OCCUPATA DELLA VICENDA”
“Mannnetti, dirigente regionale ai trasporti che mi avverte che sta scrivendo una lettera ad Aiello dicendogli che la Regione, che sapeva dell’apertura dello scalo aquilano, non ne ha mai parlato perchè quello dell’Aquila è uno scalo privato, e quindi non rientra nel dibattito del piano nazionale aereoporti, facendo capire, in “gentilese” che il ministero non si permetta più di tirare in ballo la Regione su questa vicenda, essendone estranea.
“MI CHIAMA IL MINISTRO LUPI, SE FOSSE PER LUI L’AEROPORTO NON APRIREBBE”
“Alle 18,30 mi telefona il Ministro, agitato ed arrabbiato, dicendomi che loro, molto seriamente, hanno solo chiesto informazioni all’ENAC. Altrettanto adirato, gli rispondo che Enac ha già trasmesso tutte le informazione, e che ritengo , confortato da notizie raccolte sia in Abruzzo che a Roma, che vi siano state e vi siano forti pressioni per non far aprire lo scalo. Il Ministro mi fa capire che se lo farà mai aprire lo farà contro il suo convincimento, che prevede di ridurre gli aeroporti. Gli ribadisco che il nostro aeroporto è fuori dal piano nazionale
“ANCHE LEGNINI E’ CONVINTO CHE QUALCUNO SPINGE PER BLOCCARE TUTTO”
“Ci lasciamo in modo burrascoso quando minaccia di prendersi tutto il tempo necessario, così imparo a fare certe dichiarazioni. Mi chiama Legnini subito dopo dicendomi che ha chiamato ENAC apprendendo che le questioni poste da Aiello erano tutte a posto ed il Ministero lo sapeva. Credo che anche lui abbia compreso che ci sono spinte ad impedirci di aprire questo scalo.
“GELOSIE E TIMORI, LO SCOPRIREREMO”
“Perchè? Da un lato credo che possa dare luogo a gelosie, dall’altro comincio a pensare un’altra cosa. Che ci sia preoccupazione a far partire un aeroporto con criteri di massimo risparmio, efficacia ed efficienza. Molti aeroporti, potrebbe vedersi svelati molti altarini.
Domani sapremo cosa succederà. Intorno alle 20 mi ha chiamato Giorgio De Matteis, che domani interverrà su Roma. Lui ha notizie di interventi abruzzesi per bloccare l’aapertura di Preturo, addirittura sia da destra che da sinistra. La Pezzopane porrà domani la questione in aula.
“ABBIAMO SEGUITO TUTTE LE PROCEDURE”
“Nel mio colloquio telefonico con il Ministro, cercavo invano di fargli comprendere il mio sconcerto e del perchè della mia rabbia ed indignazione. Per mesi e mesi, noi abbiamo seguito regole e procedure fissate, in modo rigorosissimo , dalle leggi dello stato. Noi ci siamo fidati dell’apparato dello Stato, delle sue regole, e le abbiamo aplicate, passo passo, anche quando capivamo che forse erano un pò pretestuose.. Noi abbiamo fatto il nostro dovere. Cosa è successo al Ministero? Come lavora il Ministero? Gli ho chiesto se è l’inefficienza italiota o c’è dell’altro. E qui ha alzato la voce.
Prossima puntata a domani. Da L’Aquila, dal paese Italia allo sbando, il sindaco”.