L’AQUILA– “La proposta lanciata su Facebook dal capogruppo di Futuro e Liberta’ nell’assise civica del capoluogo Enrico Verini, condivisa da altri consiglieri e che verra’ formalizzata in Consiglio comunale, di non ricostruire le case popolari dell’Aquila danneggiate dal sisma e dare agli assegnatari dell’edilizia residenziale pubblica gli alloggi del progetto C.A.S.E. in una delle 19 New Town realizzate dopo il terremoto del 6 aprile 2009, e’ improponibile e inattuabile in quanto frutto di una ‘riflessione’ che e’ fuori da ogni contesto legislativo e giuridico e non e’ nella disponibilita’ dei ‘soggetti proponenti’ e del medesimo Consiglio comunale”.
Lo afferma, in una nota, il coordinatore regionale del Mia Casa Abruzzo Pio Rapagna’. La “ricostruzione pesante” della Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata regionale – spiega attiene ad altri soggetti attuatori, come il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche e la medesima Ater, scelti ed individuati in base a Leggi, Ordinanze e finanziamenti nazionali, mentre alcuni ‘spregiudicati’ Consiglieri comunali dell’Aquila, trascorsi ormai 4 anni e 6 mesi dal terremoto, propongono ‘addirittura’ di non ricostruire. La competenza della ricostruzione ‘pubblica’ – spiega Rapagna’ – e’, in parte dello Stato, in parte dell’Ater ed in parte degli Assegnatari ed Inquilini che per la realizzazione delle loro abitazioni hanno ‘contribuito’ attraverso una Legge ‘di scopo’ come quella che ha istituito la GES.CA.L (Gestione Case Lavoratori), con l’impegno e il ‘patto costituzionale’, da parte dello Stato, di poter accedere, attraverso l’uso del risparmio popolare, alla proprieta’ della abitazione e al ‘futuro’ riscatto”