L’AQUILA – In riferimento alle recenti dichiarazioni ufficiali di Ministri e Senatori di questa Repubblica sull’affare Gran Sasso, sono evidenti due fatti:
1. L’accesso ai fondi CIPE per lo sviluppo per L’Aquila, tentato dal Comune, è stato finora ritardato da insufficienti capacità progettuali e documentali da parte dell’attuale Amministrazione Comunale; ennesima dimostrazione dell’incapacità cronica che i cittadini aquilani sono costretti a subire.
2. Gli autorevoli rappresentanti del Popolo Italiano affermano che è previsto un ulteriore finanziamento di 60 milioni di euro per il quale saranno però definite procedure più ampie e qualificate di partecipazione degli operatori interessati.
Questo certifica che nella prima fase le procedure sono state ristrette e poco qualificate.
In effetti sembrerebbe singolare che i fondi per lo sviluppo post terremoto, destinati alle attività produttive aquilane, siano buona misura dirottati su un’azienda pubblica, il Centro Turistico del Gran Sasso (una S.p.a. comunale) che, seppure dovrebbe essere un’attività economica, come più volte ammesso (e causato anche) dal Sindaco, è in effetti sempre stata una mera struttura clientelare in perenne perdita.
Se tutto ciò andrà a buon fine, dato che l’azienda Comunale destinataria di questi fondi è in una cronica situazione fallimentare, c’è da verificare attentamente che i soldi siano almeno destinati per intero ed in modo cristallino agli investimenti e non al ripianamento di debiti (cosa che agli aquilani quest’anno è già costata quanto l’aumento dell’IVA), e situazioni diverse dallo scopo per cui i fondi devono essere impiegati.
Il modo più corretto e giusto per avere queste garanzie è l’applicazione corretta e rigorosa delle procedure: bandi aperti e trasparenti, possibilmente europei, pubblicati per tempo e su progetti impeccabili, con requisiti di ingresso validi e lungimiranti.
Tutto ciò che esula insomma dalle solite spartizioni tra amichetti di merende.
Ci domandiamo ancora una volta se il rapporto con Invitalia sta avvenendo in questo modo.
Movimento Civico
L’Aquila che vogliamo
Settore Turismo