L’AQUILA – “L’Azienda per la mobilità dell’Aquila non è autorizzata a fare il servizio a chiamata, lo stabilisce la normativa di settore”.
Lo afferma Ottavio Capestrani, segretario provinciale aquilano del sindacato Uritaxi, sigla che a livello nazionale raggruppa il maggior numero di iscritti della categoria dei tassisti.
“La legge regionale numero 152 del 1998, infatti – spiega Capestrani – non prevede più la possibilità di svolgere tale attività, in quanto abrogata sin dal 2004”.
“Pertanto l’ipotizzata attivazione del minibus del progetto Enea, che dovrebbe trasportare l’utenza cittadina solo con le modalità del servizio di linea, a orari e percorsi prestabiliti”, aggiunge il rappresentante sindacale.
“Secondo quanto riferito alla stampa locale dal presidente dell’Ama, Agostino Del Re – dice ancora Capestrani – sembrerebbe che tali servizi siano già attivi per delle linee specifiche, quindi in violazione della legislazione sul trasporto pubblico, se così fosse saremmo costretti a tutelarci nelle sedi opportune”.
“Comprendiamo perfettamente le difficoltà che vivono residenti e fuori sede nei trasferimenti da una parte all’altra del capoluogo, soprattutto alla luce della creazione delle new town del progetto C.a.s.e., che hanno ‘allungato’ a dismisura la città – sottolinea Capestrani – ma la soluzione non può andare a colpire una categoria che già risente della crisi generalizzata, che da noi è acuita dal post-sisma”.
“Tanto più – prosegue – che i tassisti si sono messi a disposizione sin da subito per garantire i collegamenti, in particolare con i servizi notturni mirati agli studenti e ai giovani aquilani in occasione delle sere della movida, tra l’altro a prezzi vantaggiosi per tutti”.
“Dal presidente Del Re – conclude Capestrani – che è uomo del sindacato, in qualità di direttore della Confederazione nazionale dell’artigianato dell’Aquila, ci saremmo aspettati una maggiore concertazione su un settore, quello della mobilità, che ci vede pienamente coinvolti”.
“Siamo disponibili – aggiunge Giampaolo Angelozzi, presidente del Consorzio tassisti L’Aquila – a ridiscutere con l’Ama questa iniziativa, dichiarandoci disponibili da subito a concordare forme di collaborazione che non penalizzino nessuna delle forze produttive della città, né il progetto di innovazione intrapreso dall’Azienda”.