In queste settimane di dibattito molti si saranno chiesti quale potrebbe essere l’effettiva utilità della riapertura di Porta Barete. Come associazioni abbiamo riflettuto a lungo in merito e ci sembra di aver individuato molteplici opportunità in termini pratici e non solo estetici.
Le nostre considerazioni partono da un modello grafico realizzato volontariamente e gratuitamente dal disegnatore e modellatore grafico aquilano Antonello Buccella; una ricostruzione tridimensionale che si basa realisticamente sullo stato di conservazione attuale dell’antiporta.
L’apertura dell’antiporta e dello spazio retrostante rappresenterebbe un beneficio innanzitutto per i residenti della zona: in termini di sicurezza perché garantirebbe un’ampia area di sgombero in caso di emergenza, considerata la densità edilizia dell’area, e in termini di qualità della vita perché diventerebbe un comodo passaggio pedonale e ciclabile tra il quartiere e i vicini servizi, pubblici e privati; lo spazio dietro l’antiporta poi potrebbe ospitare un’area verde attrezzata con conseguente beneficio per fruitori di tutte le età. Il risultato potrebbe essere un quartiere-borgo a dimensione d’uomo con una elevata qualità ambientale.
Di fondamentale importanza sarebbero anche i risvolti positivi per l’intera città: l’economia aquilana dei prossimi anni dovrà tener conto di un rilancio del commercio e del turismo il che comporta necessariamente la realizzazione di una città il più possibile accogliente, gradevole e attrattiva; la riqualificazione di Porta Barete, ‘biglietto da visita’ per chi entra a L’Aquila da ovest, favorirebbe molto questo obiettivo. Non sarebbe un ritorno al passato ma un passo in avanti verso una cultura ‘del bello’ e della vivibilità.
Il nuovo progetto di riqualificazione avrà certamente necessità di approfondimenti a livello tecnico, storico e urbanistico anche in relazione alla nuova viabilità che si sta realizzando e a eventuali modifiche di quella preesistente.
Porta Barete può, tuttavia, diventare la prima importante occasione che i Cittadini Aquilani e tutti gli Abruzzesi hanno per dimostrare la volontà di contribuire a una vera rinascita che sappia valorizzare ciò che si possiede e sappia guardare al Bene Comune senza dimenticare le giuste aspettative dei singoli.
Proponiamo che per l’area di Porta Barete sia avviato con urgenza un percorso di progettazione partecipata secondo gli indirizzi codificati dalle scienze sociali, già sperimentati in altre città, per cercare soluzioni che siano rispettose della giusta aspirazione e della imprescindibile necessità di vedere ricostruita una città più bella e attrattiva e dei diritti acquisiti dei residenti dell’area.
Auspichiamo che questo sia solo un primo esempio da seguire in futuro sia per L’Aquila, sia per tutti i Centri Storici deturpati dal sisma, esempio che anche altre città abruzzesi, e non solo, potrebbero imitare.
I punti appena esposti non vogliono essere una ‘ricetta’ sul futuro della città ma un contributo a una riflessione collettiva che va fatta con approfondimenti e seriamente su una serie di opportunità da non trascurare; il tutto nella condivisione e nel rispetto dei diritti e delle legittime esigenze dei privati cittadini interessati.
Archeoclub d’Italia – Sede L’Aquila
Aternus – Valle dell’Aterno
Gruppo Aquilano di Azione Civica “Jemo ‘nnanzi”
Italia Nostra – Sezione di L’Aquila
Panta Rei