L’AQUILA – Il supplemento di dicembre 2013 (Prenatal therapy of congenital cytomegalovirus infection. Clin Infect Dis 2013;57 Suppl 4) della rivista Clinical Infectious Diseases (la più quotata in ambito infettivologico con un elevatissimo Fattore di Impatto, F.I.=9.374) è dedicato alla terapia prenatale dell’infezione congenita da citomegalovirus (CMV). Il Prof. Giovanni Nigro, Professore di Pediatria del Dipartimento Universitario di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente e Direttore della Clinica Pediatrica dell’Ospedale S. Salvatore, oltre che uno degli Autori, è il “Guest Editor” dell’importante volume, avendone coordinato anche la stesura degli articoli dei più grandi scienziati nel settore, prevalentemente americani. Si tratta di un evento di notevole rilevanza, in quanto viene ufficializzata la possibilità di prevenire sia l’infezione che soprattutto la malattia citomegalica congenita. L’infezione congenita da CMV, poco conosciuta e sottodiagnosticata, colpisce circa l’1% dei neonati. La trasmissione avviene dalla madre al feto, con conseguenze talora molto gravi, soprattutto se avviene nei primi 4 mesi di gestazione. Il CMV è un herpesvirus che, una volta contratto, rimane latente nell’organismo, pronto a riattivarsi in seguito a una riduzione delle difese immunitarie. Per questo, il CMV è considerato il primo responsabile di malattie gravi, talora mortali, nei soggetti immunodepressi quali trapiantati o affetti da AIDS. Tuttavia, il feto non ha difese immunitarie valide, per cui il suo organismo è privo di ogni tipo di protezione in seguito a trasmissione del virus dalla madre infetta. I rischi per il nascituro sono numerosi e vanno dai problemi neurologici, come il ritardo mentale, i disturbi psicomotori, le sindromi spastiche, la sordità, ai disturbi più o meno seri dell’apparato gastroenterico, fino ai danni alla vista e agli occhi. La trasmissione del virus avviene soprattutto per via diretta, attraverso il contatto con la saliva, il sangue, le urine di soggetti, generalmente bambini che eliminano il virus per anni con le secrezioni senza presentare segni tipici d’infezione (come l’herpes labiale o la varicella), e i rapporti sessuali.
I messaggi contenuti in questo fascicolo interamente dedicato al alla terapia del CMV congenito sono:
– Informare e sensibilizzare i medici maggiormente coinvolti dal problema dell’infezione congenita da CMV (ginecologi, neonatologi e pediatri), le autorità politico-sanitarie e l’opinione pubblica. Diffondere la corretta informazione sui rischi legati all’infezione significa anche sensibilizzare circa la necessità di un protocollo di screening o di cura adatto. Di conseguenza si otterrebbe una notevole riduzione di aborti immotivati.
– Necessità di sostenere, in attesa di un vaccino valido e in assenza di una terapia alternativa, la somministrazione di immunoglobuline specifiche per ridurre il rischio di trasmissione e lesioni al feto se la gestante contrae l’infezione da CMV. Di conseguenza è necessario ottenere il riconoscimento economico della cura immunoglobulinica dal Servizio Sanitario Nazionale perché venga effettuata in tutti gli ospedali in forma gratuita e prima possibile.
La Direttrice Cifone esprime grande soddisfazione e orgoglio nei confronti dell’importante traguardo raggiunto nel campo della prevenzione a livello prenatale della malattia citomegalica anche grazie ai rilevanti contributi scientifici del Prof. Nigro la cui valenza internazionale rappresenta un chiaro indicatore dell’importanza delle ricerche condotte da anni e delle loro chiare applicazioni cliniche.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’AQUILA
DIPARTIMENTO DI MEDICINA CLINICA, SANITÀ PUBBLICA,
SCIENZE DELLA VITA E DELL’AMBIENTE
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Gli 8 articoli pubblicati hanno avuto i seguenti autori e argomenti:
– D.E. Soper, Head of the Department of Obstetrics and Gynecology, Medical University of South Carolina, Charleston, South Carolina, USA, ha fatto luce sui recenti progressi nel campo dell’infezione citomegalica
– L. Pereira, Head of the Department of Cell and Tissue Biology, School of Dentistry, San Francisco, California, ha evidenziato il ruolo preponderante della placenta nello sviluppo dei processi patologici conseguenti all’infezione congenita da CMV
– S. Boppana, Professor of Pediatrics, Department of Pediatrics, University of Alabama at Birmingham, USA, ha aggiornato sulle temibili conseguenze cerebrali immediate e tardive dell’infezione congenita sintomatica
– K. Fowler, Professor of Audiology, Department of Pediatrics, University of Alabama, Birmingham, USA, ha esposto dati aggiornati sui frequenti e gravi danni acustici conseguenti all’infezione congenita da CMV, sia sintomatica che asintomatica, sottolineando che il CMV è la principale causa non genetica di sordità congenita
– G. Parruti, Primario di Malattie Infettive, Ospedale Civile Spirito Santo di Pescara, ha esposto le proprietà e i meccanismi d’azione delle immunoglobuline
– S. Adler, Professor of Pediatric Infectious Disease, Department of Pediatrics, Virginia Commonwealth University, Medical College of Virginia Campus, Richmond, ha evidenziato la validità delle immunoglobuline specifiche nella prevenzione della trasmissione materno-fetale del CMV;
– G. Nigro, Primario della Clinica Pediatrica dell’Università dell’Aquila e dell’Ospedale S. Salvatore, ha evidenziato con numerosi dati scientifici, di cui molti personali, la capacità delle immunoglobuline di prevenire la malattia citomegalica congenita e quindi di curare l’infezione fetale da CMV
– M. McVoy, Professor of Virology, Department of Pediatrics, Medical College of Virginia Campus of Virginia Commonwealth University, Richmond, ha presentato i più recenti aggiornamenti sullo stato dell’arte nella produzione di vaccini anti-CMV
L’Aquila, importante ricerca sull’infezione congenita da citomegalovirus
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