L’AQUILA – Tranquilli. Massimo Cialente non si dimette più. E’ allergico a certe decisioni. E così dopo la riunione di giunta in cui ha manifestato la decisione di andarsene, è tornato sui suoi passi e ai cronisti che lo attendevano fuori della sala, ha detto di voler “prendere tempo fino a lunedì”. Decisione legittima, se è vero che qualche giorno può portare consiglio e aiutare a fare ed avere chiarezza dal momento che è urgente fare pulizia all’interno del Comune che è diventato un porto delle nebbie, in cui lo stesso Cialente mostra di orientarsi a fatica, anzi di non orientarsi per niente. Gli aquilani hanno bisogno di essere governati bene e vogliono che la loro città sia ricostruita nella trasparenza delle decisioni e senza inganni (G.D.R.)

E’ in corso una giunta comunale straordinaria nella quale il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, starebbe – secondo fonti comunali ben informate – per comunicare le sue dimissioni. La decisione arriverebbe in conseguenza dell’inchiesta su presunte tangenti per appalti sulla ricostruzione che per la prima volta coinvolge ex e attuali amministratori comunali, e che ha portato già alle dimissioni del vicesindaco, Roberto Riga.

Il sindaco, nella riunione straordinaria della giunta, ha fatto il punto sulle ripercussioni politiche sull’amministrazione di centrosinistra dell’inchiesta sulle presunte tangenti sugli appalti per la ricostruzione che per la prima volta coinvolge il Comune dell’Aquila visto che tra gli indagati e gli arrestati ai domiciliari compaiono il vicesindaco, Roberto Riga, poi dimessosi e un assessore del precedente mandato Cialente e un consigliere comunale di opposizione scelto dallo stesso sindaco per la gestione della ricostruzione delle parti artistiche della città.

Il presidente del Consiglio Comunale, Carlo Benedetti, ha rilevato che in seguito alle insistenti voci di dimissioni del sindaco di stamani, di avergli telefonato per “chiedere di concordare la eventualità anche con il consiglio comunale, visto che il problema investe la città”. “Gli ho chiesto di prendere insieme la decisione anche se a mio avviso sarebbe il caso di riflettere – ha continuato Benedetti -. Credo che Cialente non si debba rimproverare nulla, ma capisco la sua amarezza e stanchezza per la lunga battaglia per i fondi nei confronti del governo al quale, a mio avviso, l’inchiesta offre la stura per chiudere i rubinetti, e per gli attacchi personali di questi giorni. Considerando – ha concluso il presidente del consiglio comunale – che il carico dell’amministrazione grava all’80 per cento sulle spalle del sindaco”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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