L’AQUILA – Ha desistito dalla sua eclatante protesta il direttore di Confcommercio L’Aquila, Celso Cioni, che stamani si era barricato nella sede del capoluogo di Bankitalia. A convincerlo e’ stata la mediazione condotta dal comandante provinciale dei carabinieri, il collonello Savino Guarino, unitamente al sostituto procuratore Stefano Gallo. Con se’ Cioni aveva una tanica di benzina e un accendino e aveva minacciato di darsi fuoco sei il governo non rivedra’ “le condizioni del sistema bancario, almeno nei paesi del cratere e della citta’ che e’ ancora militarizzata”. L’estrema protesta era a sostegno dei piccoli commercianti della citta’ “costretti dal terremoto a lasciare i proprio negozi senza ottenere alcun sostegno”. Cioni aveva spiegato di aver messo in atto la protesta, annunciando anche lo sciopero della fame e della sete, “per lanciare il grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata citta’, costretti dal terremoto a lasciare i propri negozi senza ottenere alcun sostegno e, facendo debiti, si sono ricollocati alla meglio e sono disperati e con le banche che li tengono quotidianamente sotto pressione”.
Una protesta eclatante a favore dei piccoli commercianti che lavorano a L’Aquila e nei paesi del cratere e’ stata messa in atto stamani dal direttore di Confcommercio L’Aquila Celso Cioni che si e’ barricato nel bagno della filiale di Bankitalia in piazza Duomo. Con se’ ha una tanica di benzina e un accendino e minaccia di darsi fuoco se il governo non rivedra’ “le condizioni del sistema bancario, almeno nei paesi del cratere e della citta’ che e’ ancora militarizzata”, come e’ scritto in una mail. L’estrema protesta e’ a sostegno dei piccoli commercianti della citta’, “costretti dal terremoto a lasciare i proprio negozi senza ottenere alcun sostegno”, afferma Cioni annunciando anche l’inizio di uno sciopero della fame e della sete. “Se verranno forzate le porte del bagno dove sono barricato, ho con me benzina e accendino – avvisa Cioni – Lo faccio per lanciare il grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata citta’, costretti dal terremoto a lasciare i propri negozi senza ottenere alcun sostegno e, facendo debiti, si sono ricollocati alla meglio e sono disperati e con le banche che li tengono quotidianamente sotto pressione”. “Molti commercianti – scrive Cioni – sono esasperati e ricorrono a medici e psicologi o a psicofarmaci per sostenere questo stato di cose di cui non hanno colpe. Come sapete ci sono casi di suicidi. Per questo inizio sciopero della fame e della sete e domando se qui possono applicarsi le stesse regole di luoghi dove non e’ successo nulla. Basta con questa situazione che non meritiamo”, conclude Cioni.
L’economia aquilana affonda, Taffo: “Solidarietà e vicinanza a Celso Cioni”
L’intero gruppo dirigente di Confartigianato Abruzzo, nella persona del suo presidente, Angelo Taffo, esprime piena solidarietà e vicinanza al direttore di Confcommercio, Celso Cioni, da tempo impegnato con la sua associazione a sostegno dei commercianti abruzzesi, in particolare aquilani. “In un momento così delicato per l’economia della nostra città –ha affermato Taffo – è giusto e sacrosanto schierarsi dalla parte dei commercianti e chiedere, con ogni mezzo, sostegno alle imprese che necessitano di risorse. Quella dell’amico Celso è una battaglia non solo economica, ma anche sociale e morale, che appoggiamo e condividiamo”.