L’AQUILA – I Comitati, insieme al movimento #DIMETTIAMOLI, confermano la manifestazione di domani in piazza Duomo e insistono nel dire che L’Aquila “non è una città di
mazzettari”. E ribadiscono il loro il loro ‘pensiero forte’ nella nota che ripubblichiamo in parte.
“Rifiutiamo con forza lo stereotipo generalizzante della città dei mazzettari che si arricchiscono con il terremoto, ma vogliamo ricordare che i danni prodotti da quest’amministrazione vanno ben oltre le vicende scandalistiche di questi giorni. Parliamo dell’urbanistica contrattata, di investimenti infrastrutturali assurdi e dannosi, di nomine fatte secondo una logica tutta clientelare e non in base alle competenze tecniche.
“Il vero blocco alla ricostruzione è questa politica, questo sistema. La perdita di credibilità di questa amministrazione sta provocando un’inaccettabile delegittimazione dell’intera città. Ma è ancora più inaccettabile che i principali responsabili di questo sfascio tirino in ballo l’orgoglio di una città di cui tentano di farsi scudo. Sono loro ad aver provocato questo sfascio, sono loro a doversi mettere da parte, dando alla città l’opportunità di riscattarsi.
“Qualsiasi altra ipotesi – rimpasto o azzeramento di giunta – sarebbero solo un ennesimo tirare a campare, un rattoppo, un puntellamento che cadrebbe alla prima lieve scossa. Allora sì che si prospetterebbe un lungo periodo di commissariamento, di cui il sindaco porterebbe tutta la responsabilità. Tenga fede il Sindaco alla parola data: non ci sarà nessun blocco della ricostruzione se questa città potrà cogliere l’occasione di un rinnovamento radicale della sua classe politica e dirigente.
“Per questo, facendo seguito a quanto stabilito durante l’assemblea di sabato scorso, i movimenti promotori e aderenti alla manifestazione #dimettiamoli tornano sabato 18 gennaio alle ore 17 in Piazza Duomo per un incontro pubblico di confronto aperto a tutti coloro – singoli, gruppi, associazioni – che vogliono voltare pagina, mettendo in campo le forze migliori.
Facciamo appello soprattutto ai giovani, a cui l’immobilismo di questa amministrazione non ha saputo dare nessuna risposta, e a cui oggi l’opacità del suo operare sta togliendo anche la speranza”.