L’AQUILA – Quando l’amministrazione attiva perde il senso della realtà creando un distacco notevole fra cittadino e potere politico. In questa logica si inserisce l’ennesimo invio di pagamento di fitti arretrati ai locatari delle case di San Gregorio di proprietà del comune. Già nel 2012 i cittadini si rivolsero allo studio legale dell’avvocato Carlotta Ludovici per tutelare i propri diritti e adire a vie legali.

L’esposto presentato all’Amministrazione Giudiziaria sottolineava fondamentali richieste da parte dei locatari circa il ripristino di idonee situazione di vivibilità degli alloggi. Alloggi che presentano e ad oggi vistose crepe all’interno e all’esterno, cosi come documentato da un copioso dossier. Ad oggi non è stato fatto niente per ripristinare il benchè minimo standard di vivibilità, addirittura le cose sono notevolmente peggiorate. Il Comune ha ignorato e ignora le problematiche che attanagliano il quartiere,che versa nel degrado assoluto.

Il sistema fognario non funziona e nonostante tutto la Gran Sasso Acqua recapita le bollette con in pagamento le voci di depurazione delle acque e fognatura,cose che non avvengono perchè interviene l’auto spurgo di una ditta privata. Le abitazioni dal momento del sisma non hanno subito nessun intervento di ripristino dei danni ma neanche si è provveduto alla messa in sicurezza degli stessi. I locatari aspettano il contratto di locazione registrato al Rogito Notarile, attesa che dura 10 anni.. E chiedono: se non hanno il contratto legale a che titolo l’Amministrazione ha percepito i fitti prima del terremoto?

Oggi L’amministrazione chiede addirittura il fitto anche per l’intero anno del 2009 quando molte famiglie erano alloggiate negli alberghi della costa. I locatari vogliono che si ripristino le giuste condizioni di legalità e aspettano le indagini della Magistratura. Fiduciosi nel chiedere giustizia per vie civili non escludono azioni eclatanti. Azioni che si riservano di fare contro L’Amministrazione che si è resa protagonista di comportamenti anti-democratici contro una popolazione inerme.

Dopo il sisma, circa 70 famiglie che abitavano nel blocco centrale delle case comunali di San Gregorio e dichiarate” E ” furono costrette a emigrare in diverse unità immobiliari del progetto CASE sparse sul territorio. Famiglie che abitavano ormai da diversi anni nella frazione. Perchè per loro non sono stati costruiti alloggi in loco, cosi come invece è stato fatto per i residenti storici della frazione.

Perchè nessun Map e stato assegnato a quelli delle case popolari? Forse perchè si voleva allontanare dai “perbenisti”, gente con disagio sociale? Riteniamo che su questa vicenda, dai contorni oscuri venga fatta chiarezza, sia dalla politica che dalla società civile. Questi sono atti gravi che inficiano il senso di democrazia nei cittadini e il sindacato Assocasa seguirà costantemente l’evolversi della situazione e chiederà un incontro urgente con l’Amministrazione.

Franco Marulli
Segretario Provinciale Assocasa.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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