L’AQUILA – Il progetto GranSasso AnnoZero propone lo sviluppo turistico sostenibile del GranSasso a partire da attività a basso impatto ambientale: free ride, sci alpinismo e di fondo, arrampicata, downhill/mountain bike, snowpark, escursionismo, il parapendio, mountain bike e realizzazione di eventi per la promozione della montagna in estate e in inverno.
Per questo, dopo la presentazione pubblica del progetto e l’organizzazione della Spring Session, vogliamo rilanciare con un nuovo grande evento per il prossimo autunno: il Festival della Montagna, manifestazione dedicata alla valorizzazione turistica e culturale del Gran Sasso e al valore della montagna per il nostro territorio. Sarà un momento di festa, attività sportive e culturali, dibattiti, musica e scoperta del territorio.
Siamo convinti che sia necessario investire sulla promozione organica di queste attività. In caso contrario, ogni altro intervento sarà inutile e l’alternativa sarà la chiusura del Centro Turistico, della Funivia e la morte di ogni speranza di rilancio economico del nostro territorio attraverso la nostra montagna.
Crediamo inoltre che anche investimenti sugli impianti (come la sostituzione delle Fontari o il collegamento con Monte Cristo) possano aumentare le potenzialità del Gran Sasso, ma solo se realizzati nel pieno rispetto dell’ambiente e delle procedure amministrative e, soprattutto se in un quadro organico di promozione, valorizzazione del turismo sostenible e di tutte le attività connesse, invernali ed estive.
Non condividiamo la posizione di chi dice no a prescindere a qualsiasi intervento. Nonostante in GranSasso AnnoZero ci siano per la gran parte alpinisti, siamo convinti che sia fondamentale che il Gran Sasso rimanga una possibilità di svago e rapporto con la natura, aperta a tutti, non una nicchia fruibile solo da un’élite di poche persone.
Il nostro territorio ha un bisogno disperato di lavoro, e attraverso progetti di valorizzazione turistica sostenibile, come quelli proposti da GranSasso AnnoZero – che, lo ricordiamo per chi parla a sproposito, non prevedono alcuna costruzione e sono solo in minima parte legati agli impianti – si creerebbero nuove opportunità (più di 50 nuovi possibili occupazioni, come spiegato nel nostro progetto), in maniera duratura e con un minimo impatto ambientale.
Invitiamo tutti a confrontarsi e a dare il loro contributo al nostro progetto, sulla base di proposte concrete e sulla voglia di difendere il Gran Sasso come bene comune di questo territorio, non come un mondo proibito, riservato a pochi appassionati.
Il futuro del nostro comprensorio non può essere solo quello delle grandi fabbriche, né tantomeno quello delle cave o degli aereoporti, ma deve puntare alla riscoperta e valorizzazione reale del territorio.