L’AQUILA – Nel discorso inaugurale della Perdonanza e nelle relative comunicazioni a ridosso dell’evento, Il Sindaco dell’Aquila ha pronunciato, a nome dei cittadini, parole perentorie che determinano prese di posizione importanti in relazione a quanto avvenuto a ridosso del sisma del 2009.

Pur non facendo apertamente nomi il Sindaco ha lasciato intendere quasi esplicitamente chi fossero i destinatari degli strali che, sempre a nome degli aquilani, ha lanciato prima di parlare di perdono e giustizia.

Ora, a celebrazioni e festeggiamenti conclusi, proprio per l’importanza delle dichiarazioni fatte, è necessario un chiarimento ai cittadini che legittimamente hanno visto prendere posizione a proprio nome dal rappresentante eletto.

Questo chiarimento, da noi sollecitato nell’ultima riunione del Consiglio Comunale, non è stato fornito dal Sindaco, che pure aveva espresso il desiderio di farlo, poiché sconsigliato dal Presidente dell’assise nonché suo avvocato di fiducia. Vero è che ciò avrebbe richiesto una eccezione alle regole del Consiglio, ma vero è pure che tali eccezioni non sono certo uniche e forse neanche rare. Fatto sta che L’avvocato/Presidente Benedetti ha dissuaso il Sindaco/assistito Cialente, cosicché il dubbio al cittadino resta: a chi si riferisce il sindaco a nome di tutti i cittadini quando dice “La comunità aquilana, dunque, vuole e può perdonare. (…) Perdonare chi, per la prima volta nella nostra storia, ci ha mosso accuse gravissime gettando fango sulla nostra dignità e sulla nostra sofferenza.”?

Chiarendo chi fosse il destinatario di questa frase sarebbe possibile alla comunità aquilana avere contezza del tutto e quindi poter perdonare. Ecco che questo chiarimento è una condizione irrinunciabile rispetto all’impegno assunto dal Sindaco a nome dei cittadini.

Come cittadini inoltre ci domandiamo se il Sindaco, chiedendo giustizia, ha dimenticato qualcuno nel suo puntuale elenco:
“Siamo pronti a perdonare, sì, ma vogliamo anche giustizia per questa città che, troppo spesso, è stata abbandonata a se stessa, per le migliaia di famiglie ridotte alla fame, per la nostra immagine di gente che si è rimboccata le maniche, per quanti stanno lavorando alla ricostruzione con fatica quotidiana, assumendosi enormi responsabilità e supplendo alle lacune di un sistema Paese sempre più distratto. Giustizia per le contraddizioni di una burocrazia impietosa.”

E le vittime del terremoto? E i loro familiari? Non c’è posto per loro in un cotale elenco monotematico ?

Probabilmente si tratta di una dimenticanza. Vorremmo dare al Sindaco la possibilità di riparare.
Quella possibilità che l’avvocato gli ha negato.

Vincenzo Vittorini
Capogruppo in Consiglio Comunale
Movimento Civico L’Aquila che vogliamo

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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