Durante il consiglio comunale straordinario sulla situazione delle scuole sono intervenuti dirigenti scolastici e insegnanti delle scuole aquilane hanno espresso il bisogno di una maggiore pianificazione, progettazione e coinvolgimento nella ricostruzione delle scuole.
Richieste non solo ovvie ma anche utili, visto che una buona progettazione non può prescindere dai bisogni e dalle esigenze di chi in quei luoghi ogni giorno ci lavora, conosce i problemi e magari può suggerire anche delle soluzioni.
Il dato, incontroverbile, è che tutti gli impegni presi nel 2013 dall’amministrazione sono stati, a un anno di distanza, completamente disattesi: a fronte di oltre 40 milioni di euro assegnati continua ad esserci un solo progetto esecutivo per la ricostruzione delle scuole. Un solo progetto in più di cinque anni.
Le responsabilità di questa situazione sono evidenti e pesantissime soprattutto perché a pagarne le conseguenze sono quegli alunni che non hanno avuto mai il piacere di entare in una scuola vera.
L’unico dato positivo è che dal giugno scorso la nuova dirigente del settore sembra abbia impresso un altro metodo, tanto da presentare una bozza di pianificazione generale. Deo gratias.
In Consiglio abbiamo proposto una mozione, firmata anche dal consigliere Bernardi, che potesse recepire le istanze di dirigenti scolastici e insegnanti, e pianificare tre mesi di tavoli di partecipazione, cui possano confrontarsi le scuole assieme al Comune dell’Aquila, in modo da fornire un quadro completo delle esigenze ai tecnici per poter poi procedere alla pianificazione a alla progettazione. Chiedevamo inoltre un impegno dell’amministrazione alla pubblicazione di un cronoprogramma sulla ricostruzione delle scuole.
La maggioranza non ha avuto nemmeno la dignità di bocciare la nostra elementare mozione, uscendo d’aula con il fine di far mancare il numero legale. E’ stato uno dei punti più bassi a cui abbiamo assistito da quando sediamo in quell’assise.
L’amministrazione Cialente, ancora una volta, compie indecorosamente uno sfregio a seimila bambine e bambini aquilani.
La mancanza di pianificazione sulla ricostruzione delle scuole, l’incapacità di impiegare milioni di euro disponibili, e, più in generale, la mancata attenzione sulla ricostruzione pubblica è una vergogna per la città e per la sua amministrazione. Continueremo a vigilare e a proporre le nostre soluzioni a riguardo.
Appello per L’Aquila – L’Aquila che Vogliamo
IL COMUNICATO DEL COMUNE DELL’AQUILA
Il Consiglio comunale è riunito in seduta straordinaria per discutere in merito allo stato della ricostruzione delle scuole, in riferimento a finanziamenti, progettualità e programmi. La convocazione fa seguito a un’istanza dei consiglieri Tonino De Paolis (Pd) e Antonio Nardantonio (Socualisti riformisti).
“I settori comunali Edilizia scolastica e Pianificazione – ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici e all’Edilizia scolastica Alfredo Moroni – hanno condotto, avvalendosi del supporto dell’Università dell’Aquila, una dettagliata ricognizione delle scuole di proprietà del Comune, finalizzata alla redazione di una proposta di piano generale di ricostruzione dell’edilizia scolastica. Questo piano sarà strutturato sulla base dell’attuale stato di agibilità degli edifici scolastici, dell’adeguatezza di questi ultimi alle norme attualmente vigenti, dell’ assetto urbanistico e demografico della città, delle priorità di interventi, individuate alla luce delle criticità presentate dai Musp, e della disponibilità dei finanziamenti. A fronte di un fabbisogno finanziario di complessivi 52 milioni di euro, quantificati dal Comune fin dal 2011, – ha proseguito l’assessore Moroni- l’Usra, l’Ufficio speciale per la ricostruzione, ha comunicato la disponibilità di una prima tranche di 12 milioni di euro, oltre a successivi 19 milioni e 600mila euro. Nonostante l’immediato avvio di incontri e il raggiungimento dei relativi accordi, l’Usra ha subordinato il trasferimento dei fondi alla presentazione, da parte del Comune, dapprima dei soli progetti preliminari, poi di quelli definitivi ed esecutivi. Tutto questo ha determinato dei ritardi e vanificato gli sforzi del Comune, finalizzati ad una rapida ricostruzione dei plessi scolastici. Oggi siamo finalmente in grado di partire con la ricostruzione delle scuole che rientrano nella prima tranche di finanziamenti per 12 milioni di euro. Si tratta della scuola primaria “Mariele Ventre” di Pettino, per un importo complessivo di 6 milioni 220mila euro, per cui è in fase di definizione il bando di gara. Abbiamo inoltre la scuola primaria di Coppito, per la quale è attualmente allo studio un’ipotesi di delocalizzazione, con ricostruzione in un’area limitrofa, la scuola primaria di Arischia, la scuola dell’infanzia di San Sisto, che si sta pensando di accorpare a quella di Santa Barbara, ampliando il relativo plesso. Con gli ulteriori 19 milioni 600mila euro – ha concluso l’assessore- si procederà alla ricostruzione delle scuole dell’infanzia e primaria “San Giovanni XXIII” e della scuola media Patini Cirillo di Sassa Scalo”.
“La ricostruzione delle scuole, che rappresenta una costola fondamentale dell’intero processo di rinascita della città -ha dichiarato l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano – va inserito in quello della Pianificazione. Un piano di ricostruzione delle scuole che abbia efficacia e valenza deve partire dall’analisi dei mutati assetti urbanistici e del fabbisogno della popolazione, in relazione alle concentrazioni demografiche e ai servizi di quartiere. Una grande importanza sarà rivestita, senz’altro, dalla realizzazione di poli scolastici. In particolare pensiamo a quello che sorgerà all’interno della Caserma Rossi, nel quartiere del Torrione. Un progetto in grado di garantire la necessaria programmazione urbanistica e logistica e, dunque, di ottimizzare l’offerta e migliorare le condizioni di viabilità e i tempi di raggiungimento delle sedi scolastiche, perseguendo l’obiettivo dell’amministrazione comunale di ricostruire una città più moderna e funzionale, a cominciare proprio dalle scuole. Siamo ancora di fronte, infatti, – ha concluso l’assessore – a carte di lavoro. I problemi di addensamento scolastico devono essere necessariamente tenuti insieme nella visione finale della pianificazione”.