L’AQUILA – La SACCI è tornata all’attacco per bruciare i rifiuti nel forno del cementificio di Cagnano Amiterno. Lo ha fatto con l’ausilio di un verbale firmato dal Sindaco Donato Circi e protocollo d’intesa approvato dalla Giunta Regionale con delibera n. 732 del 11 Novembre 2014.
Cosa ben strana da parte della nuova Giunta dove da una parte blocca le centrali a biomasse mentre dall’altra non si fa assalire da alcun dubbio nel permettere l’incenerimento di rifiuti camuffati dietro la sigla di CSS (combustibile solido secondario).
Tutto è stato fatto da parte dell’amministrazione comunale, in spregio a qualsiasi cautela e trasparenza, non informando i cittadini, tra i primi quelli delle frazioni di S.Giovanni, S.Pelino e Corruccioni, i Sindaci dei Comuni di Barete e Pizzoli che sono nell’area di ricaduta delle polveri e neppure il Consiglio Comunale che avrebbe dovuto essere informato di quanto si stava facendo.
E’ ben noto come i cementifici per loro natura possano alterare la qualità dell’ambiente e a Cagnano lo sanno benissimo in anni e anni di lotta per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e dei cittadini della frazioni di S.Giovanni dove il cementificio è praticamente immerso nell’abitato che lo circonda.
Questa situazione di criticità la si vuole aggravare con l’introduzione dei rifiuti trattati che brucerebbero al posto del tradizionale combustibile.
In sostanza ci si prepara a far diventare i forni dei cementifici degli inceneritori di rifiuti, cambiandone in sostanza lo scopo produttivo.
E questo avviene con il livello occupazionale in forte calo e con il mancato recupero ambientale delle cave, ridotte a luoghi da paesaggio lunare, mentre se ne vogliono aprire di nuove senza un preventivo progetto di risanamento del vecchio e, in progressione con gli scavi, a seguire anche del nuovo.
Il Parlamento Europeo ci dice che entro il 2020 bisogna smettere di bruciare o sotterrare rifiuti”. Questo è quanto affermato da Andrea Zanoni, eurodeputato membro della Commissione ENVI (Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare) del Parlamento europeo, che parla in questo modo del CSS.
Mentre la Commissione Europea chiede agli Stati membri il completo abbandono del ricorso all’incenerimento nel prossimo decennio, la Società S.A.C.C.I., la Regione Abruzzo, il Comune di Cagnano Amiterno marciano nella direzione opposta dimostrando cecità e disprezzo per la salute di chi lavora e di chi è rimasto ad abitare le nostre zone montane.
Come mai? Questo silenzio è frutto solo della ormai nota incompetenza della amministrazione comunale oppure deriva dalla necessità di non rivelare i reali effetti che la combustione del CSS provocherà sull’ambiente? È stato dimostrato che la combustione di CSS nei cementifici causa un significativo incremento delle emissioni di metalli pesanti, in particolare mercurio, enormemente pericolosi per la salute umana.
L’utilizzo del CSS nei cementifici prevede l’inglobamento delle ceneri tossiche nel cemento; questo potrebbe comportare rischi per la salute dei lavoratori e possibili rischi per l’eventuale rilascio nell’ambiente.
Chiediamo la revoca immediata della delibera alla Regione Abruzzo.
Dalla Regione ci aspettiamo sostegno alle politiche della montagna e delle zone interne e chiediamo anche di fare chiarezza su quali interessi intende tutelare ovvero quelli di cittadini o di gruppi che guardano solo al loro guadagno senza lasciare nulla in cambio a partire dall’incremento occupazionale.
Tutto è discutibile ma salute e ambiente non sono barattabili con nulla e, senza le dovute garanzie, questo progetto è inaccettabile.
In un territorio, quello di Cagnano, in cui da anni dominano passività e incapacità di far sentire la propria voce, forse sarà proprio questa l’occasione per essere di nuovo uniti a difesa del proprio futuro.
Firmato
Gruppo di Cittadini Cagnanesi
Consiglieri di Opposizione Iside Di Martino, Berardino Romano, Leda Di Nicola e Fulvio D’Alessandro