L’AQUILA – Antonella Nuzzaci, prof.ssa di Pedagogia sperimentale presso il Dipartimento di scienze umane dell’Ateneo aquilano e Presidente del Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, ha ottenuto il “Premio Italiano di Pedagogia” per l’anno 2015 dalla Società Italiana di Pedagogia (SIPED), la più qualificata e rappresentativa società scientifica, che promuove “lo sviluppo degli studi e delle ricerche nell’ambito delle discipline pedagogiche” sostenendo la diffusione della cultura pedagogica in Italia e all’estero.
Il Premio è riservato alla migliore produzione nazionale monografica dei quattro settori scientifico-disciplinari oggi attivi in Italia e quello assegnato quest’anno alla Prof.ssa Antonella Nuzzaci attiene all’area della Pedagogia sperimentale e si riferisce alla monografia pubblicata nel 2011 dal titolo Competenze riflessive tra professionalità educative e insegnamento, Lecce-Brescia, Pensa MultiMedia.
La cerimonia di consegna del Premio avrà luogo a Genova il 27 marzo 2015.
Il volume costituisce la rassegna critica di temi e problemi connessi alla riflessione, alla riflessività e alle pratiche riflessive, oggi al centro del più avanzato dibattito nazionale e internazionale, che ha agito da sfondo integratore e da apparato critico-metodologico rispetto allo studio empirico condotto dall’autrice nell’ambito del progetto internazionale Leonardo da Vinci “REFLECT”.
Il paradigma della riflessività, situandosi tra le teorie dell’azione ed i dispositivi di formazione degli insegnanti, propone un modo diverso di intendere il percorso di professionalizzazione in un momento in cui i “territori dell’istruzione e dell’educazione” sono sempre più mobili e bisognosi di nuove competenze per essere in grado di rispondere alle necessità emergenti dei destinatari della formazione.
La capacità riflessiva, quale componente irrinunciabile dei repertori interpretativi di insegnanti ed educatori in formazione iniziale e continua, costituisce dunque una delle competenze chiave di ordine superiore che non può mancare oggi dal “corredo professionale” di coloro che si occupano di educazione, supporto indispensabile per alimentare l’apprendimento di una “scienza dell’insegnamento” e per realizzare proposte culturali qualitativamente apprezzabili.