L’AQUILA – Un giovane studente universitario israeliano è stato arrestato ieri con l’accusa di estorsione, e stamattina alle 11 comparirà dal giudice per la convalida dell’arresto. La vittima è un sacerdote molto noto all’Aquila, che aveva inviato al giovane degli sms a sfondo sessuale. Approfittando del debole che il sacerdote aveva per lui, lo studente ha dapprima risposto con più enfasi alle proposte del sacerdote, ma quando i messaggini hanno cominciato ad avere contenuti scabrosi, allora il giovane ha cambiato registro, minacciando il sacerdote di rendere pubblici gli sms. In cambio del suo silenzio voleva i soldi. Sulle prime il sacerdote ha pagato. Poi, dopo aver consegnato allo studente 8.500 mila euro in varie tranche, si è ribellato e lo ha denunciato alla Squadra mobile diretta da Maurilio Grasso.
Quando il religioso ha presentato denuncia, l’estorsione a luci rosse andava avanti da un po’ di tempo. Il giovane aveva detto al sacerdote che i soldi servivano alla famiglia che in Israele versava in difficoltà economiche. I pagamenti erano avvenuti così in varie rate. Ma le richieste sembravano non aver fine, e dopo aver perso 7 mila euro e vinto la vergogna per dover rendere pubblica una vicenda così scabrosa, si è diretto negli uffici della Squadra mobile della Questura per denunciare il taglieggiamento. Agli agenti il prete ha raccontato ogni cosa, per cui lo hanno istruito a preparare una trappola per il ricattatore.
Dopo aver contattato lo studente, i due si sono dati appuntamenti vicino al centro commerciale L’Aquilone per la consegna di altre 1.500 euro, ma allo scambio c’erano anche gli agenti nascosti. Il giovane si è presentato da solo e nel momento in cui il sacerdote ha passato al giovane la busta con le banconote gli agenti sono usciti allo scoperto. Per il giovane studente sono scattate le manette. In tasca è stata trovata una busta con all’interno la somma di 1.500 euro. Su entrambi i cellulari sequestrati dagli agenti gli sms scabrosi sarebbero stati cancellati, anche se il sacerdote ha ammesso la paternità degli sms a sfondo sessuale inviati al giovane studente israeliano. L’arrestato ha invece rigettato ogni addebito e stamattina comparirà davanti al giudice per la convalida dell’arresto.
Fonte Il Centro