L’AQUILA – Una gravidanza, la scoperta del virus, il rischio di una cerebropatia del feto, il dubbio dei medici di uno dei più importanti ospedali di Madrid che si rivolgono all’ospedale di L’Aquila: “Egregio prof. Nigro, cosa fare?”. Giovanni Nigro, chiamato in causa da un primario dell’ospedale ‘La Moraleja’ della capitale spagnola, è il direttore del pronto soccorso pediatrico del San Salvatore, a capo dell’unico centro regionale in Italia per la diagnosi del citomegalovirus, infezione congenita infantile che può provocare nel nascituro e nel neonato, se non diagnosticata e curata tempestivamente in modo efficace, danni molto gravi, come sordità e ritardi mentali. Quella giunta dall’ospedale della capitale spagnola è solo l’ultima, in ordine di tempo, delle circa 1.000 richieste di consulenza che pervengono ogni anno al direttore del pronto soccorso pediatrico del San Salvatore. Un servizio che, oltre ad assicurare l’attività di pronto soccorso a beneficio di una categoria così delicata e vulnerabile come quella di bebé e adolescenti, ospita un centro altamente specializzato sulle problematiche legate all’infezione da citomegalovirus che colpisce feti e bambini.
Il centro per questo tipo di infezioni congenita, che opera nell’ambito del pronto soccorso pediatrico, scioglie dubbi, indica la terapia, dissipa le incertezze su questo virus risolvendo ‘quiz’ medici posti da big della disciplina che pure hanno una preparazione di alto livello. Richieste di consulenze provengono dall’estero e da tutta Italia, per lo più da privati ma anche da ospedali. Milano, Padova, Bergamo, Firenze e Perugia sono solo alcune delle località da cui, in grande quantità, privati e strutture pubbliche, davanti ai rebus di diagnosi o terapie, si affidano come a un oracolo all’ospedale di L’Aquila per avere risposte in tempi rapidi. Un’attività di consulenza a distanza, assicurata on line, che ha ormai creato un vero e proprio canale con ‘consigli d’autore’ che spesso risultano decisivi nei tempi di trattamento e nell’ efficacia della terapia.
In Abruzzo e fuori regione la diagnosi dell’infezione da citomegalovirus passa necessariamente attraverso il centro di riferimento del San Salvatore.
In senso più ampio, il lavoro dei medici del pronto soccorso pediatrico e della pediatria spazia a 360 gradi con 4216 visite specialistiche (compiute nel 2014) che riguardano gastroenterologia, auxologia, adolescentologia, allergologia, infettivologia ed ematologia. Il pronto soccorso pediatrico, diretto dal prof. Nigro, è il terminale di flussi di pazienti da Lazio, Marche, Campania, Puglia e altre realtà che vi ricoverano il 14% dei degenti complessivi nell’arco dell’anno. Un trend in costante aumento e che, rispetto al 2013, è salito di oltre 2 punti in percentuale. Del resto a certificare la mole di lavoro svolta ci sono i numeri: nel 2014, rispetto all’anno precedente, le prestazioni complessive di pronto soccorso pediatrico sono state 1.954 in più. Lo scorso anno, più precisamente, il volume di attività ha toccato quota 9.254 in confronto alle 7.300 prestazioni dell’anno precedente. Tra i servizi i specifici c’è quello che riguarda la diagnosi di polmonite atipiche dei bambini, quelle da Mycoplasma, che trovano terreno fertile in scuole e asili tramite la circolazione per via area dell’agente patogeno. I casi sono in aumento tanto che, negli ultimi 3 mesi, la struttura del San Salvatore ha ricoverato 14 piccoli, con età tra 2 e 12 anni. Con 5 posti letto, nel 2014, il servizio ha fatto registrare poco meno di 400 ricoveri, con una degenza media di 3 giorni e una rotazione nell’occupazione di posti letti passata dal 64 al 70%. Lo staff medico, a cui va riconosciuta grande abnegazione e impegno, è composto da: Teresa Gentile, Gabriella Bottone, Giovanni Farello, Cecilia Fabiano, Maria Laura Iezzi, Stefania Muci e Giuseppina Capozzi. Caposala è Maria Colaiuda.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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