Ci siamo rimessi in gioco un po’ per caso, un po’ per rispolverare quel sogno che per tanti anni ha scandito tutte le nostre giornate. Si, perché AquilaTv non nasce oggi, non nasce nel 2006 (come da registrazione al Tribunale dell’Aquila) ma nasce con noi, forse da sempre. Ne abbiamo fatto a meno per tanto tempo, per garantire ai nostri bambini una stabilità economica che, il mestiere di giornalista, non riusciva a dare.
Qualcosa però è sempre mancato: l’adrenalina nella rincorsa della notizia, la ricerca della verità, la tutela dei più deboli. I perché? Come? Quando è successo? Il giornalista non può smettere di essere tale. Il giornalismo è passione, è curiosità, è vita. Chi lo è stato per vocazione lo è per sempre….Non immaginate quante volte, appena saputo di un incidente, di un fatto di cronaca importate io e mio marito ci siamo guardati come a dire: andiamo? Si, ci è mancato anche lavorare fino all’alba per chiudere la home e svegliarsi al mattino per seguire una conferenza stampa….
Da oggi però l’avventura riparte in modo diverso: vorrei provare a raccontare un’altra città. Quella delle persone e non quella dei colletti bianchi. La città che si sveglia per andare al lavoro, che porta i figli a scuola e resta imbottigliata nel traffico. La città delle mamme perennemente di corsa. Del centro storico pieno di giovani allo sbando. La città dei vuoti strutturali: palazzi ancora transennati, cantieri bloccati o mai partiti. La città dei vuoti sociali: mali del post terremoto e del post pandemia mai risolti. Giovani sempre più aggressivi e spaesati.
Famiglie sempre più isolate. Una città silenziosa non perché riservata ma perché demoralizzata. Ecco io vorrei dare voce agli ultimi. I primi di microfoni e telecamere ne hanno molti, non serve un altro contenitore propaganda. Gli ultimi non hanno voce e non hanno aiuti. Proveremo a sostenerli con il potere della tastiera e delle condivisioni, del titolo urlato e scomodo. Non mancherà la cronaca che di solito garantisce il ‘clik’, ho studiato per fare quello, ma vorrei divulgare anche delle belle storie. Di ansie e paure ne abbiamo fin troppe…….
……….serve ogni tanto anche qualche lieto fine!
Cristina Di Stefano