ROMA – “Tra i farmaci che i pazienti hanno più difficoltà a trovare ci sono comuni antinfiammatori come Brufen, Nurofen e Moment, mucolitici come Fluimucil, antifebbrili come la Tachipirina”.
Lo spiega all’Ansa Silvestro Scotti, segretario della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), che, in merito alle cause della carenza di farmaci, teme che possano “nascondersi anche fenomeni speculativi, oltre a un aumento della richiesta”.
C’è sicuramente, precisa Scotti, “in questo periodo un macro utilizzo di alcuni farmaci, per la contemporaneità di forme virali da affrontare con antinfiammatori per dolori muscolari, considerando che abbiamo un’influenza che quest’anno ha fatto un 20% di contagi in più dell’anno passato e che gira in contemporanea al Covid, per il quale si usano gli stessi farmaci sintomatici”.
Per la carenza di alcuni antibiotici, “tipo quelli a base di cefalosporine come Cefixoral, c’è un problema di approvvigionamento di principi attivi dalla Cina, paese ora in grande difficoltà per via del Covid. Ma per altre specialità ci possono essere anche delle forme di speculazione, simili a quelle viste sui carburanti. Molti dei farmaci carenti, infatti, sono prescrivibili e hanno un prezzo concordato con il Servizio Sanitario Nazionale ma hanno gli stessi principi attivi di farmaci da banco, venduti senza ricetta e con prezzi determinati da domanda e offerta. Questo dà adito a possibili fenomeni speculativi”.