Investimenti per un milione e 600 mila euro per limitare i pericoli derivanti dal rischio valanghe e slavine nella zona di Vena Rossa – Gran Sasso d’Italia. La Giunta regionale ha deliberato la presa d’atto dell’accordo tra il Dipartimento nazionale della Protezione civile presso la Presidenza del consiglio dei Ministri e la Regione Abruzzo nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con riferimento alla sezione riservata ai nuovi interventi di difesa per il rischio “valanghivo”.

L’intervento prevede la realizzazione di barriere fermaneve nella zona di Vena Rossa, area che ricade all’interno del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, ed è teso a stabilizzare lo strato di coltre nevosa in una zona a elevato rischio valanghe e slavine scongiurando il ripetersi dei fenomeni valanghivi di notevole portata che nel gennaio 2017 colpirono l’area, raggiungendo la strada statale 17 bis e danneggiando in modo importante la vegetazione esistente.

“È un intervento particolarmente atteso – commenta il vice presidente con delega ai Parchi e riserve naturali – poiché renderà maggiormente sicura la nostra “Villetta”, un luogo strategico per le infrastrutture esistenti e gli annessi servizi di carattere ricettivo e turistico: la funivia del Gran Sasso con gli alberghi, i ristoranti, bar e le altre attività ricettive, unitamente alla SS. 17 bis e all’elettrodotto”. 

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