Il sindacato denuncia atteggiamenti ‘malsani’ che minano le basi del comparto di settore delle telecomunicazioni: gli operatori assunti – denuncia la Cgil, con il contratto nazionale di lavoro degli studi professionali, “con l’ evidente volontà del dumping contrattuale che grava sui diritti normativi ed economici”
L’AQUILA – Il sindacato Cgil dell’Aquila denuncia criticità nell’arrivo in città della nuova azienda di call center della Fastweb. “L’arrivo di una nuova azienda nella nostra città – scrive il sindacato -, come ovunque del resto, è sempre notizia degna di essere sottolineata con grande soddisfazione. Per questo, bene ha fatto l’amministrazione comunale, al suo massimo livello di rappresentanza, ad anticipare con enfasi la buona novella, come a benedire l’avvio delle attività. Parliamo delle attività che la multinazionale delle comunicazioni Fastweb ha affidato alla Hexa Credit Care, new entry dell’affollato panorama dei gestori di servizi call center presenti in città. Tutto bene quindi? Occupazione certo. Necessaria e mai sufficiente nel fosco scenario occupazionale. Eppure c’è una qualche criticità da sottolineare. Siccome alle cattive pratiche e allo sfruttamento dei bisogni dei più deboli e indifesi non vi è mai fine – prosegue la nota della Cgil -, Fastweb permettendo e tollerando, la tanto decantata e introdotta Hexa Credit Care, pur svolgendo attività tipica di call center, ha deciso di inquadrare gli operatori con il contratto nazionale di lavoro degli studi professionali, con l’ evidente volontà del dumping contrattuale che grava sui diritti normativi ed economici. Con maggior fantasia ci saremmo potuti ritrovare sulle sponde dell’Aterno lavoratori inquadrati come ‘bagnini’. Non si applica il contratto di riferimento cioè il Ccnl per le telecomunicazioni, si sceglie ciò che conviene, con il beneplacito implicito della committente Fastweb. Un vero frullatore dei contratti di riferimento nazionali e quindi dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori (clausola sociale, art 18, minimi stipendio…).
“Ci chiediamo perché – si legge ancora nella nota -? Perché bisogna sempre qualificare al ribasso il valore del lavoro? Perché chi deve vigilare non interviene?
Vigileremo e denunceremo in tutte le sedi ad iniziare dal tavolo del rinnovo del contratto per le telecomunicazioni, chiedendo ad Asstel come possa permettere che una propria associata (Fastweb), certo non secondaria, favorisca pratiche che minano la sostenibilità del comparto. Questo il nostro compito. Il lavoro va rispettato e correttamente retribuito. Troppo spesso le maglie larghe del nostro ordinamento e la distrazione delle istituzioni preposte che da anni altro non fanno che favorire il lavoro povero continuando a permettere il taglio del salario alle lavoratrici e ai lavoratori, Inps servizi spa docet”.