Le dure parole del comitato “Scuole sicure”: ancora nei Musp dal 2009, e intanto piovono fondi destinati agli eventi. Un milione di euro in palchi e infrastrutture temporanee per spettacoli e manifestazioni. Una cifra che, sommata ad altre sempre per eventi, avrebbe potuto finanziare la costruzione di una scuola nuova e sicura

“Settembre è il mese che porta con sé l’inizio della scuola. Per migliaia di studenti aquilani, però, l’inizio dell’anno scolastico non è segnato da nuovi edifici scolastici sicuri e moderni, bensì dai soliti Musp, i moduli a uso scolastico e provvisorio, compagni di generazioni di studenti aquilani da ormai 16 anni scolastici”. A denunciarlo, in una nota, è il comitato “Scuole sicure” che da anni si batte per vedere restituito alla comunità aquilana i patrimonio edilizio scolastico danneggiato dal sisma del 2009. “Questi moduli, nati come soluzione temporanea dopo il terremoto – si legge – saranno la realtà quotidiana per quasi 4mila tra studenti e studentesse, anche nell’anno scolastico che sta per partire. Una situazione che, col passare del tempo, assume sempre più i contorni di una grottesca provvisorietà divenuta ormai definitiva”.

Dal 2023 l’amministrazione comunale ha iniziato a pubblicare un ‘dossier scuole’ per informare i cittadini sull’avanzamento dei lavori di ricostruzione delle scuole pubbliche. Tuttavia – si sottolinea nella nota -, il confronto tra le promesse fatte a settembre 2023 e l’ultima edizione del ‘dossier’, pubblicata il 28 maggio 2024, evidenzia ritardi e criticità. Andando nel dettaglio dei 16 interventi di ricostruzione previsti, prendiamo come riferimento di confronto la data indicata come ‘fine lavori’, ben tenendo presente che ‘fine lavori’ non significa ‘inaugurazione della scuola’: la data prevista di inaugurazione non è indicata per nessuno dei 16 interventi. A maggio 2024, è stato chiesto in Consiglio comunale il piano di dismissione dei Musp. A oggi, 4 mesi dopo, ancora nessuna risposta. Viene da chiedersi se la Giunta comunale abbia davvero un piano per la dismissione dei Musp.

Tornando ai 16 interventi di ricostruzione – prosegue il comitato – cinque interventi nel 2023 non avevano una data di ‘fine lavori’. Degli 11 interventi rimasti, vedendo le date dell’ultimo ‘dossier’, 8 (il 70%) sono in ritardo rispetto alle date del 2023. Tra gli interventi ancora oggi senza una data di ‘fine lavori’ spicca il caso del polo scolastico di Collemaggio, un progetto di rilevanza strategica per il centro storico, che non ha ancora una scadenza chiara. Il centro storico dell’Aquila, però – denuncia il comitato – non sembra mancare di vitalità quando si tratta di ospitare eventi e concerti. Proprio nelle ultime settimane, l’amministrazione ha investito circa un milione di euro in palchi e infrastrutture temporanee per spettacoli e manifestazioni. Una cifra che, sommata a quella impiegata negli ultimi due anni per lo stesso scopo, avrebbe potuto finanziare la costruzione di una scuola nuova e sicura, magari proprio in centro storico dove è completamente assente la rete sociale degli abitanti che rende una città viva.

Questo squilibrio tra le priorità che l’amministrazione persegue – insiste il comitato nella nota – solleva inevitabilmente interrogativi su come vengano gestite le risorse e quali siano le reali intenzioni verso le nuove generazioni. Le scuole pubbliche per decisione dell’amministrazione restano fuori dal centro storico, le date dei lavori slittano in avanti nel tempo relegando gli studenti ancora una volta nei Musp, mentre gli eventi trovano attenzione, energie e spazio proprio lì, dove le scuole potrebbero rinascere.

E’ un discorso di priorità su cui investire.

La scelta dell’Amministrazione Comunale di destinare attenzione e fondi agli eventi e non alle infrastrutture scolastiche, per il sedicesimo anno consecutivo, lascia l’amaro in bocca a molti cittadini. Il richiamo al famoso motto latino “panem et circenses” appare tristemente attuale: lo spettacolo deve continuare, ma a che prezzo per il futuro dei bambini dell’Aquila?

The show must go on.

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