L’AQUILA- Entro la prima metà di gennaio saranno 2.500 le pratiche per la ricostruzione delle case ‘E’ della periferia che avranno ricevuto il contributo del Comune, cioè circa un terzo oggi all’esame della filiera, ed entro la prossima primavera potrebbero andare a regime i cantieri. Lo ha detto il vice commissario alla ricostruzione Antonio Cicchetti nell’intervista ad Aquila Tv in cui ha parlato anche dell’Ordinanza sull’emergenza post sisma alla firma del presidente del Consiglio Monti. Cicchettti che era reduce da una riunione del tavolo di monitoraggio sulla ricostruzione, ha detto che Reluis ha finito l’esame tecnico dei progetti presentati entro il 31 agosto scorso, ma che Cineas, che definisce il quadro economico, è in ritardo. “Questo- ha aggiunto- non dovrebbe tuttavia pregiudicare l’esito delle pratiche all’esame della filiera, perché Cineas è nelle condizioni di recuperare, anzi questo lo sta già facendo”. Il decollo della ricostruzione delle case ‘E’, ha detto ancora il vice commissario, è essenziale perché le abitazioni torneranno ai loro proprietari e diminuiranno le spese legate all’emergenza. A questo proposito ha anche spiegato che “l’intero intervento post sisma va ristrutturato e adeguato. Il personale precario lavora ormai prevalentemente sulla ricostruzione e va dunque ridistribuito nei singoli comuni con nuovi compiti, questo perché i problemi della ricostruzione, in particolare del centro storico, si protrarranno negli anni futuri”. E il personale, secondo Cicchetti, andrebbe strutturato “perché è assurdo pensare di avere a disposizione persone di tre mesi in tre mesi, dunque il governo dovrà affrontare questo problema”. Cicchetti non ha voluto approfondire i temi dell’ordinanza alla firma di Monti, compresi i tagli che ci saranno e che riguarderanno, in particolare, il Formez, lo Sportello per il Cittadino, parte del personale dell’Adsu. “Prima di dire una parola definitiva- ha osservato- l’ordinanza dobbiamo leggerla bene”. Infine si è detto convinto che per l’emergenza e la ricostruzione debba essere creato un unico capitolo di bilancio. “E’ chiaro- ha spiegato- che l’emergenza andrà ad intaccare i fondi per la ricostruzione. Se ciò avverrà con accuratezza, non si avranno contraccolpi. Perciò non sono pensabili politiche di tipo assistenziale con i soldi che servono a ricostruire le case degli aquilani”.