L’AQUILA – L’Aquila capitale europea dell’ inciviltà. Questa sì che sarebbe una candidatura facile da ottenere, non dovremmo certo concorrere con Venezia o Firenze. Il nostro dossier si scriverebbe da solo. Basterebbe fare come abbiamo fatto noi: una passeggiata in quello che oggi è il centro storico cittadino (viale della Croce Rossa ndr), in compagnia di una persona con disabilità.
Un aquilano, giovane e pieno di buona volontà, che vorrebbe poter uscire da solo ma proprio non può. E’ questa la città per la quale i nostri amministratori pensano ad ottenere riconoscimenti altisonanti: L’Aquila, capitale europea della cultura; L’Aquila, il cantiere più grande d’Europa; L’Aquila, capoluogo che ospita il G8. L’Aquila dei big del mondo.
Ma chi pensa effettivamente alla città, ci chiediamo, presa ad esempio per l’attenzione che riversa al sociale; L’Aquila capitale di civiltà. E invece ci vorrebbe così poco. L’Aquila è distrutta, quel poco di fruibile dovrebbe essere vivibile e tirato a lucido.
E invece no. Manca la segnaletica orizzontale, i marciapiedi sono fatiscenti, la sosta selvaggia non è ammonita. Cartelloni pubblicitari che ostruiscono il passaggio. Il verde non c’è. Solo pietre, posizionate ovunque come sculture di pregio.