L’AQUILA – Ofena, in provincia dell’Aquila, Bussi, Popoli, Civitella Casanova, Montebello di Bertona, Cugnoli e Brittoli, in provincia di Pescara. Sono i 7 Comuni dell’Area omogenea 5 che oggi hanno sottoscritto l’Intesa con il Commissario delegato per la ricostruzione. “Mi congratulo con i sindaci, le Università e il coordinatore dell’Ucr, Gaetano Fontana, perché hanno avuto una capacità notevole nel predisporre i piani di ricostruzione e, con lo stesso piacere con cui ho firmato i progetti di Barete e Rocca di Mezzo (il 24 e il 30 aprile scorso), oggi sottoscrivo l’intesa con i sindaci dell’Area omogenea 5 su questi ulteriori 7 piani, che – ricorda il Commissario delegato – sono strumenti previsti per legge, non sono un’assurda ottemperanza normativa, come qualcuno vuol farci credere”. “Essi – continua – servono a rendere conto alla comunità, con assoluta trasparenza, delle attività poste in essere per la ricostruzione dei territori, dei centri storici e degli edifici pubblici e privati; servono, inoltre, a definire gli oneri che il Governo deve sostenere per il recupero dei borghi abruzzesi danneggiati dal sisma e a trovare ulteriori risorse aggiuntive per i casi finora non contemplati”.

Il sindaco di Bussi, coordinatore dell’area omogenea 5, ha evidenziato che senza il supporto della struttura commissariale, oggi non sarebbe stato raggiunto questo traguardo ‘straordinario’; la struttura ha, infatti, fornito ai piccoli Comuni tutte le informazioni e le procedure necessarie per giungere oggi alla sottoscrizione dell’Intesa, attraverso un processo di governance ‘bottom –up’, cioè grazie ad un approccio partecipativo che è partito dalle reali necessità della comunità, senza imposizioni dall’alto. Il processo di pianificazione strategica, attuato mediante i piani di ricostruzione, è stato realizzato in tempi rapidi con grandi risultati sul piano della disciplina urbanistica grazie alla collaborazione tra le Università e la struttura commissariale, come ha tenuto a sottolineare l’urbanista Alberto Clementi, Preside della Facoltà di Architettura di Pescara, che ha fornito il supporto tecnico-scientifico per la redazione dei piani. Clementi ha sottolineato poi, a nome delle altre Università, che questi risultati sono stati confermati da tutti i 12 gruppi di lavoro universitari coinvolti nel processo di elaborazione dei piani di ricostruzione.
Nell’insieme, i 7 Piani dell’Area omogenea 5 prevedono investimenti per oltre 215 milioni di euro. Gli indennizzi per il rifacimento degli edifici privati sono pari a 168,2 milioni di euro. Sono previsti, inoltre, interventi pubblici sulle reti e sull’edilizia monumentale per un totale di 52 milioni di euro.
Solo per gli interventi prioritari, da realizzare mediamente in tre anni di lavori, i 7 piani approvati oggi prevedono una spesa complessiva di 82 milioni di euro, corrispondente al 38% del costo totale stimato, di cui 67,4 milioni di euro di indennizzi per i privati e 14,4 milioni di euro per gli interventi pubblici. La conclusione degli interventi previsti dai Piani di ricostruzione varia, a seconda della dimensione e delle caratteristiche specifiche, da un minimo di 4,5 anni a un massimo di 8 anni. La superficie complessiva dei 7 piani di ricostruzione dell’Area 5 è pari a 34,16 ettari, corrispondente ad oltre il 20% del centro storico dell’Aquila (160 ettari).
Con l’approvazione dei piani giunge a conclusione la fase di pianificazione e di programmazione economico finanziaria della ricostruzione nell’Area omogenea 5. La stesura dei piani di ricostruzione di quest’area rappresenta un’importante esperienza di partenariato territoriale ed istituzionale, poiché ha coinvolto direttamente la Struttura commissariale, le Province, i Comuni, con il supporto tecnico scientifico dell’Università di Chieti-Pescara. Un contributo fondamentale è stato fornito anche dalla Prefettura di Pescara, che ha coordinato la fase delle conferenze di servizi, che si sono svolte in forma unitaria per i 7 piani, con un significativo risparmio di tempo.
La produzione dei piani di ricostruzione ha visto la mobilitazione attiva di più gruppi di lavoro, per un totale di oltre cento figure professionali, tra docenti universitari, ricercatori, tecnici delle amministrazioni pubbliche interessate. Il coordinamento generale e il supporto tecnico assicurati dall’Ufficio Coordinamento Ricostruzione (ex STM) hanno permesso il raggiungimento di importanti obiettivi di efficienza e di qualità di risultati. Il lavoro di elaborazione dei piani è stato avviato a giugno-luglio 2011; tra novembre e dicembre 2011 i piani sono stati adottati e in seguito pubblicati e messi a disposizione dei cittadini interessati. Esaurita la fase delle osservazioni e delle controdeduzioni, i piani sono stati sottoposti alle conferenze di servizi e inviati al Commissario e alla Provincia per la definitiva approvazione.
Lo sviluppo dell’intera procedura di redazione dei Piani (dall’avvio alla firma dell’intesa) nei 7 comuni dell’Area 5 ha richiesto in media poco più di 10 mesi. Nel complesso, dall’avvio del processo di sottoscrizione delle intese, iniziato in aprile con il Comune di Barete, sono ad oggi divenuti oggetto di intesa 9 Piani di ricostruzione. Il valore degli investimenti previsti, tra indennizzi e interventi pubblici, è di oltre 384 Milioni di euro. La superficie territoriale perimetrata dai 19 Piani di ricostruzione approvati è di 49,7 ettari, corrispondente al 30,6 % del centro storico dell’Aquila (160 ettari).

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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