L’AQUILA – Se non saranno accettati gli emendamenti, dimissioni di massa entro domani. Una decisione che suona tardiva vista l’imminenza della discussione alla camera ma i sidaci sono pronti a tutto per salvare i piccoli borghi costituiti in maniera esclusiva da abitazioni non principali che non potranno avere neanche un euro di indennizzo per la riparazione. Per il coordinatore dei sindaci Emilio Nusca al primo posto c’è la questione degli 8 uffici promessi con una telefonata rassicurante lunedì dal ministro e poi spariti. “La gestione delle pratiche deve essere nostra – tuona Nusca – ci sono state fatte delle promesse prima scritte e poi tolte, è una cosa grave, una mancanza di fuducia nei confronti dei sindaci. I sindaci sono capaci e persone perbene”
Legge per la ricostruzione. i 56 sindaci del cratere pronti a dimettersi
Articolo precedenteComune L’Aquila: pubblicato bando per componenti centro turistico
Prossimo articolo Seconde case. chiodi insiste: “affrontare il problema”