L’AQUILA-Hanno di certo sbagliato la Regione Abruzzo e la Provincia dell’Aquila a non onorare la promessa – con un accordo scritto intendiamoci – di contribuire con 600.000 euro la prima e 50.000 la seconda, all’apertura a L’Aquila della sede Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di cinema. Fondi che forse arriveranno o forse no. Ma il problema secondo noi è un altro. Andiamo per ordine: inizialmente, dopo il sisma, il centro è nato anche per consentire agli allievi dell’Accademia dell’Immagine di completare il corso di studi ottenendo il diploma regionale ed è stato poi avviato il corso triennale ordinario di “Reportage storico – d’attualità”. Non abbiamo contezza di quanti ragazzi abbiano terminato gli studi avviati nell’Accademia dell’Immagine, ma sappiamo quanti seguono i corsi oggi. Ne sono 10. Si, proprio 10, e costano alle casse degli Enti Pubblici – ricordiamo la convenzione siglata da Regione, Provincia, Comune e Mibac, oltre 500 mila euro l’anno.
Ora, non vogliamo sempre fare i disfattisti ma con la crisi che abbiamo è logico tenera aperta una sede per così pochi ragazzi. Non sarebbe meglio, visto la sede principale a Roma ridurre le spese dello Stato e far seguire gli studi ai ragazzi nella vicina Capitale? Comunque il direttore Marcello Foti annuncia che “in assenza di tempestiva erogazione del contributo da parte delle citate Istituzioni, la sospensione delle attività e la conseguente chiusura della sede a decorrere dal prossimo 31 dicembre 2012”. Vedremo cosa accadrà in seguito.